Abbiamo deciso di dedicare il nostro primo festival SHE LIVES incontra l’Ungheria alla memoria del M° Claudio Abbado, non solo per le innumerevoli e note ragioni che lo collocano nel gotha dei più grandi e sensibili interpreti musicali al mondo, ma anche per sottolineare il suo infaticabile impegno nel far emergere nuovi talenti e promuovere la musica del nostro tempo.
“La musica costa? Facciamone di più”, così rispondeva Claudio Abbado in un’intervista pubblicata nel 2010 sul quotidiano La Stampa. Sì, la musica costa, e noi vogliamo raccogliere la sfida lanciata dal Maestro, perché anche noi pensiamo che sia sintomo di esiziale superficialità inquadrare la produzione culturale alla stregua di qualunque altra forma di produzione commerciale:
la cultura deve essere preservata, non creare ricchezza
Per fare questo crediamo sia fondamentale risanare il rapporto fra chi offre e finanzia la cultura e chi ne fruisce.
Per finanziare la rassegna SHE LIVES incontra l’Ungheria abbiamo organizzato una raccolta fondi utilizzando la piattaforma MUSICRAISER, attraverso la quale circa cento sottoscrittori hanno donato complessivamente 4000 euro, grazie ai quali abbiamo coperto una parte delle spese organizzative. Questi sottoscrittori sono divenuti in tal modo veri e propri mecenati della rassegna. Crediamo che esserci rivolti direttamente ai fruitori dell’evento sia stata un’eccellente occasione attraverso la quale dare la possibilità a chiunque, anche con un piccolo contributo, di passare dalla parte di chi decide, di essere protagonista della costruzione di un’offerta culturale alternativa, di svincolarsi dalla costrizione di chi passivamente deve accettare nel bene e nel male ciò che viene offerto.
Ma il ruolo etico dell’impresa è cruciale e noi non possiamo più permetterci di offrire alibi a chi si nasconde dietro il mantello della crisi per nascondere la propria inconsapevole o volontaria miopia. La nostra attività di sensibilizzazione va anche in questa direzione.